Salve a tutti!
Premetto che di lucci dalla ciambella non ne ho fatti molti, ne tanto meno di taglia over-size, quindi quello che sto per dirvi è frutto di riflessioni del tutto personali, dopo qualche uscita all' attivo.
Partiamo dal presupposto che probabilmente in moltissimi vi diranno che per salpare correttamente un luccio, non solo se si è in barca ma anche se stiamo in bellyboat, sia necessario l' utilizzo di un guadino.
Bene, per non saper ne leggere e ne scrivere, io ho acquistato un guadino al decathlon, sufficientemente grande da poter essere utilizzato nelle gare di pesca al luccio, e l' ho portato sempre con me quest' anno, in ogni uscita in ciambella.
Fatto sta che ogni volta che mi sono trovato a dover salpare il re, ho riscontrato che l' utilizzo di questo attrezzo è estremamente scomodo, poiché ci vincola l' uso della mano sinistra, quindi o si ha la mano sul mulinello o si armeggia il guadino, ci obbliga a tenere la canna alta finché il pesce non entra nella rete (e in quel momento il rischio che salti e si slami è elevatissimo) e poi si perde un sacco di tempo a cercare di districare l' artificiale e i denti del luccio dalle maglie, spesso causando un enorme stress (e anche dei danni fisici, in caso in cui si impiglino anche la branchie) al pesce.
In particolare, con un tipo di ciambella come quella che ho io, il guideline drifter, che possiede una barra di sicurezza anteriore da incastrare ai due pontoni per stabilizzare ed irrigidire la struttura del bellyboat (più o meno davanti le ginocchia), poter manovrare un pesce che si trova dentro il guadino risulta scomodissimo, poiché siamo costretti a sporgerci pericolosamente in avanti per riuscire a mettere le mani dentro la rete e procedere alla slamatura, e l' unico modo che abbiamo per ribaltarci con la ciambella è proprio quello di sporgerci troppo in avanti...
Anche se cerchiamo di effettuare tutte le manovre del caso su un fianco, le operazioni risultano scomode e e tempi per la slamatura ed il rilascio risultano fortemente prolungati...
Proprio sabato scorso ho partecipato con degli amici ad una manifestazione per la promozione del no-kill al luccio in un lago abruzzese. Siccome nella truppa sono quello che a lucci va più spesso, ho ceduto i miei due guadini ai miei amici, con l' idea che io, in caso di allamata, mi sarei arrangiato in qualche modo!
Nel corso della mattinata riesco ad elaborare una mezza strategia per armeggiare un luccio "a mani nude", poi la fortuna ha voluto che io abbia avuto la possibilità di testarla, visto che un pesciotto ha deciso di addentare il mio replicant
Praticamente, una volta ferrato il pesce, sganciamo la barra anteriore del belly sul lato sinistro (sul destro rimane attaccato alla ciambella con una clip, così non ce la perdiamo), dopodiché, lavorando il pesce a canna bassa, ce lo avviciniamo.
Da notare che la canna è collegata al belly, perché a poggiarla male e a farla finire in acqua basta davvero poco...
Una volta che abbiamo il luccio a portata, afferriamo al volo il filo e portiamo il pesce attaccato alla seduta, cercando di avvolgerlo leggermente con le gambe (senza stringerlo).
A questo punto poggiamo la canna, effettuiamo la presa opercolare e procediamo alle operazioni di slmatura e riossigenazione
Una volta che il pesce si è ripreso, possiamo tranquillamente rilasciarlo!
Essendo comunque un' operazione che ho compiuto una sola volta, e con un luccio di piccola taglia, vi sarei grato se esprimeste tutti dubbi e perplessità su questo tipo di manovra!
Ah, dimenticavo di dirvi che queste foto non sono state scattate con l' idea di scrivere questo piccolo tutorial, quindi se non vi è chiaro qualcosa chiedete pure!
Edited by Mattia DG - 21/10/2014, 13:05