| Come vedono i pesci...
L'eterna domanda che ruota attorno alla nostra disciplina sportiva: perchè i pesci attaccano gli artificiali? Ci sono stati dibattiti amichevoli, ma anche guerre, su quest'argomento fin dalla nascita dello Spinning. Ebbene solo i pesci conoscono la risposta e questo contribuisce non poco al fascino della nostra tecnica di pesca.
La psicologia delle specie ittiche è al di là del nostro scopo attuale, ma una cosa che invece merita di essere dibattuta è la "visione" dei pesci. Prima di tutto diciamo che tutti i pesci vedono a colori. Tanto i bastoncelli che i coni sono presenti negli occhi delle nostre prede. In pratica sono presenti gli stessi componenti che consentono agli esseri umani di percepire i 7 colori dello spettro cromatico. A questo però si aggiunge la capacità di percepire le frequenze nel range degli ultravioletti, cosa che accade per la maggior parte dei predatori. Questo è davvero importante da capire. Quindi due artificiali assolutamente simili nella colorazione ai nostri occhi, possono essere percepiti come radicalmente differenti ai loro.
Gli occhi dei pesci, almeno di quelli a cui ci dedichiamo abitualmente, sono disposti ai lati della testa. Questo significa che non godono della visione "binoculare" che possiedono gli esseri umani. La loro percezione di profondità è estremamente scarsa e inoltre è presente un angolo "cieco" nella parte anteriore della testa. Questi "difetti" sono però compensati dalla forma della loro retina che permette anche da molto vicino una visione estremamente ampia. Pensate che gli obbiettivi fotografici grandangolari che vedono a 180° si chiamano appunto Fisheye (occhio di pesce). Per questo spesse volte notiamo il pesce restare immobile a distanza dalla nostra esca e scattare fulmineo non appena questa entra nel suo angolo visivo. Semplicemente non vede da lontano, ma da vicino vede, tanto per capirci, dietro le sue orecchie...
Un obiettivo fotografico Fisheye
L'occhio di una trota vede a 97,5°
Dobbiamo anche considerare le peculiarità dell’ambiente acquatico. Qualcosa come venticinque anni fa, Vincent Marinaro, pubblicò “In The Ring of the Rise”, un lavoro notevole dedicato al soggetto di cui ci stiamo occupando, appunto la visione dei pesci. Tutti sappiamo che la velocità della luce è inferiore nell’acqua che nell’aria, tuttavia questo studioso scattò delle fotografie subacquee per dimostrare come questo modificasse la percezione visiva della superficie dal loro punto di vista.. Fino all'uscita del suo libro non si sapeva che il pesce visualizzasse sopra la testa una sorta di finestra a forma di cono, attraverso la quale è in grado di vedere oltre il limite dei due elementi (acqua/aria). E che piu' il pesce è vicino alla superficie minore è il diametro di questa "finestra". Tutto ciò che è oltre la finestra risulta nascosto da un fenomeno noto come "effetto specchio". Il pesce può quindi identificare il cibo in superficie solo all'interno di questa finestra . Per questo in presenza di mangianze puo' risultare determinante la precisione del lancio... (semmai, come tutti sappiamo, può essere produttivo lanciare leggermente all'esterno del gruppo, ma per poi passare con il nostro artificiale quanto più possibile proprio dove esso è in attività).
La finestra attraverso cui il pesce vede la superficie
Un’altra osservazione interessante è relativa alla quantità di luce che penetra sotto la superficie dell’acqua. L’effetto specchio è causato dalla luce del sole e a secondo del tipo di fondale sarà piu’ o meno esteso. Un fondale caratterizzato dalla presenza di fitta vegetazione rifletterà poco, uno di sabbia molto. Condizioni di forte riflessione determineranno una riduzione estrema della capacità visiva del pesce, ponendolo in una condizione di caos mentale (impossibilità di individuare cibo e ridotta capacità di riconoscere il pericolo). Questo, quindi, tiene generalmente lontano le nostre prede dai fondali completamente sgombri di ostacoli in condizioni diurne o, comunque, di forte luminosità.
Edited by Hugh - 23/12/2015, 22:39
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