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Il Luccio

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view post Posted on 25/10/2010, 11:18
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Ripropongo qui, ampliamente rivisto, corretto e sintetizzato, un articoletto sul come orientarsi per affrontare la pesca al Luccio.

Spero che la cosa possa essere utile.

IL LUCCIO

Provo a raccontarvi qualcosa di questa pesca che,anche se con alti e bassi, mi ha sempre coinvolto.

Niente di scientifico, perché di una cosa sono convinto, e cioè che nella pesca la scienza può riguardare l’evoluzione dell’attrezzatura, ma non il metodo. Questo si sviluppa individualmente, su quel po’ di affinamento dell’istinto e di accumulo di esperienza che ognuno di noi realizza nel suo percorso.

Quindi solo il punto di vista di un pescatore che da sempre calpesta la riva, e non apprezza tutti quegli ammennicoli, tipo ecoscandagli, che rendono impari la caccia a questo meraviglioso predatore.
Il quale dalla sua ha solo l'istinto di sopravvivenza, e tanti secoli di evoluzione, dove solo l’attenzione ai minimi particolari ha determinato la sopravvivenza dei singoli e quindi della specie.

Il presupposto è: pesca in lago e da riva.

Ho orientato il discorso pensando in termini di rilascio del pesce, in modo che chi vuole possa eseguire il rilascio.
Nelle conclusioni dirò qualcosa sul C&R.

Chiunque vorrà intervenire e correggere/ integrare quanto scritto, sarà il benvenuto.

Cominciamo

Ho diviso questo articoletto in due parti:

- Una rapida carrellata, tanto per dare un'idea
- Una parte più approfondita in cui si metteranno a confronto le componenti Attrezzatura-Periodo di pesca-Scenari di pesca.

Una prima considerazione è che per il luccio non esiste il concetto di 'esagerazione'; qualsiasi cosa vi sembri grande, enorme..canna, mulinello, filo, artificiali..moltiplicatela per tre e andrà bene uguale

Da qui la Regola numero zero: Adoperare 'sempre' il finale di acciaio. E con qualsiasi artificiale.

Scusate l’insistenza, ma se non avete con voi i cavetti, non dovreste neanche cominciare a pescare.
Un luccio di 5-6 kg può ingoiarsi una scarpa numero 45, pensate un artificiale da 15-20 cm.

Inoltre il luccio va cacciato... non é da pescatine veloci. Per quelle ci sono altri pesci.

Partiamo dagli artificiali perchè da qui il resto viene da solo.

...Una rapida carrellata.

Gli artificiali vengono scelti in base al periodo e all'ambiente

Da febbraio ad aprile più o meno il luccio si riproduce.

A inizio stagione, dopo la frega, i lucci sono molto molto aggressivi.
Questa é per me la fase più bella.

In estate piena sono piuttosto latitanti..poi dipende dai posti, e questo si scopre con la frequentazione.

In autunno tornano a farsi sentire, anche se meglio quando fa un po' più freddo.

In inverno sono presenti. Un po' rallentati, ma il cibo scarseggia, e quindi attaccano.

Importante: ognuno adegua le proprie attrezzature secondo il proprio punto di vista, e il parametro 'economico' non é da trascurare.

Un forum é frequentato da professionisti, impiegati e ragazzi con la paghetta.

Troppo facile consigliare attrezzi per migliaia di euro, trasmettendo l'orribile messaggio per cui se hai la Loomis sei fico e prendi i pesci e se non ce l'hai....datti all'ippica

MINNOW
Di buona dimensione, non scendiamo sotto i 12 cm. Eccellenti, per me, i suspending (specie gli snodati tipo swim bait), che mantengono la posizione, e danno l'idea del pesce in difficoltà o distratto.
Anche i galleggianti, che recuperati e rilasciati, in fase di risalita possono diventare..'appetitosi'. Per tutti Il recupero mai troppo vivace, con frequenti stop.

SPINNERBAIT
Ideali per essere scaraventati nello sporco..tronchi, canneti etc. recupero veloce e lineare, tranne l'inverno dove si adotta lo slow rolling, recupero lento sul fondo.
Gli spinnerbait possono avere la paletta/palette di forma oblunga (willow leaf) o tondeggiante (colorado o indiana). Le prime tengono meglio il fondo. L'acciaio deve essere tosto, almeno 1 mm, altrimenti i lucci lo massacrano, arrivando a tagliarlo.
Includo nella categoria i cucchiaini rotanti, essenza dello spinning al luccio. Martin 20-28 grammi, anche montati a due alla volta, tipo tandem. Oppure Mepps, Bluefox, ma grossi, enormi.

WTD-BUZZBAIT
Esche di superficie. WTD, buzzbait. i primi li conoscete..Heddon Zara Spock su tutti.
I buzz sono come gli spinnerbait, ma invece della paletta hanno un'elica. questi sono eccezionali nei canneti, sopra gli erbai. anche questi recuperati a palla.
L'attacco del luccio a galla é una esplosione di furia e forza.. magnifico.

JERKBAIT
Questi affari sono entrati di prepotenza nella dotazione di chi vuole pescare i lucci. Il loro movimento è molto elementare, basato su sbandamenti laterali.

SILICONI
Cito i fin-s-fish della lunker-city, da 10'', gli houdini della YUM ,oppure mega grubboni, bull dawg, shad.. chi più ne ha più ne metta. ho qualche dubbio sulla funzionalità del texas rig, anche perchè si devono usare ami del 11-12/0... meglio ricorrere ad armature con ancorette.

ONDULANTI
La meraviglia della semplicità. Mai andare a lucci senza.

Abbiamo parlato degli artificiali...una sgrossata tanto per cominciare. Così serve ancora a poco perchè bisogna dire come e dove usare le cose.

Però intanto una cosa risulta chiara: si usa roba grossa e pesantuccia.

Vediamo come possiamo lanciarla in acqua e recuperarla in modo ottimale.

Ricordo che in FW la precisione di lancio non é un parametro da trascurare; spesso ‘Lui’ sta vicino ai canneti, e questi sono pieni di artificiali lanciati 'due centimetri più in la'. Certo sparare oggetti da 50-70 grammi o più non è come lanciare un Senko, ed ecco il perché di certe scelte che vediamo ora.

Anche qui sono indicazioni di massima.

Parliamo delle canne.

La faccio corta, non mi invento niente. Guardo i cataloghi dei costruttori di canne.... vedo che le grosse canne dedicate ai lucci (spesso definite muskie rod) hanno CW spaventosi, lunghezze contenute.. e sono da casting.
Questo non deve far pensare 'adesso devo imparare il casting' .. anche se male non sarebbe.

L'importante é che la canna che prenderemo in esame sia in grado di lanciare e 'soprattutto' recuperare artificiali che di loro tirano come pesci da mezzo chilo.

Sia da casting che da spinning, sotto alle due once non vedo niente di utile.

A meno di non voler ridurre la dotazione di artificiali. Cioè individuare artificiali che uniscano una dimensione generosa ad un peso contenuto, perlomeno gestibile con la nostra attrezzatura.
Comunque non si va a lucci con una 5/8.

Poichè, come avrete capito, qui la sensibilità serve a poco, vista la ferocia dell'attacco, ci si può orientare su marche/modelli validi anche in mare.

Parliamo dei mulinelli

Mulinelli a bobina fissa...4000 SHIMANO, o sopra, ma senza esagerare.
Secondo me un 5000 SHIMANO o 4000 DAIWA sono ok
Il luccio non esegue fughe 'leccia style' per cui inutile immagazzinare chilometri di filo.

Un bobina fissa soffre un po', sia per il monofilo, che dovrà essere almeno 0,35 e avrà effetto negativo sulla capacità di lancio, che per il trecciato, che dovrà essere almeno 50 lb, con il rischio di danneggiare il mulinello.

Mulinelli a bobina rotante, pochi ma buoni. L'elenco si riduce a due marche, ABU e SHIMANO. Entrambi molto affidabili, i primi forse più robusti, i secondi forse più semplici da manutenere/gestire, ma la scelta é assolutamente soggettiva, e si casca sempre bene.

Qui non ci sono limiti di filo. 0,35 o 0,40 vengono gestiti benissimo.
I trecciati devo essere almeno da 50lb, perchè con spessori più piccoli si corre il rischio della sovrapposizione/incastro delle spire, con conseguenze gravi.
Cominciamo a vedere un po' di luce?

Ora mancano fili, finali, moschettoni/girelle.

Concludiamo la carrellata sulle attrezzature.

Se le canne sono potenti, gli artificiali grossi e pesanti, i mulinelli belli capienti, che fili useremo?

Spaghi.

Le considerazioni sono più che altro rivolte all'ambiente. Un trecciato in mare offre ampie garanzie di riuscita, e il punto debole dello sfregamento viene ovviato con finali in monofilo. In FW spesso si trovano i canneti, e ad un trecciato può essere sufficiente una passata in un canneto, per compromettersi.

Per cui valutate dove operate. Se la riva è libera ok per i trecciati, ma se ci sono canneti da attraversare meglio monofili.

Le marche di trecciato sono le stesse del mare. Da 50 lb in su. Molto usato il 65 lb, ma c'è chi arriva a 100 lb.

Per i monofili suggerisco nylon ricoperti di FluoroCarbon.
Per questi ultimi trovo eccellenti il P-LINE FLOROCLEAR e l' ASSO LONG CAST.
Cito l' ASSO TETRAMAX, che è invece una mescola di FC e nylon, più evoluta degli altri due, e che non finisce di stupirmi per le sue eccellenti caratteristiche meccaniche,

Inutile nascondersi dietro ad un dito, un monofilo del 0,35 la memoria ce l'ha, a meno di non usare monofili da carp-fishing, che però a me sembrano troppo morbidi.

I finali di acciaio possono essere realizzati con appositi fili di acciaio, che possono essere:
monofilo (monowire): vengono chiusi facendo un cappio e arrotolando la parte corta sulla parte lunga. Una marca diffusa é la AFW. Io uso questi
multifilo: spesso ricoperti da un film di plastica, vengono chiusi con i cilindretti e crimpati. La chiusura dei cilindretti si fa con apposite pinze. Provati e considerati ottimi i cavi della Berkley, che sono anche scuri e quindi meno visibili.

Una alternativa al cavo in acciaio é il fluorocarbon; personalmente non lo adopero, visto che occorre arrivare a fili da 1,2 mm, e il livello di affidabilità é comunque inferiore all'acciaio. Evitiamo anche i vari cavetti venduti fatti. Usiamo cavetti di grosso libbraggio, e lunghi non meno di 40 cm (e non sto scherzando).

Io adotto spesso il cosidetto 'solid trace', spezzone di monowire piuttosto grosso a cui collego girelle da mare della MUSTAD e moschettoni Duo Lock della Sampo, da elevato libraggio.
Questo sistema se da un lato aiuta il movimento di esche tipo jerk, dall'altro é piuttosto visibile..

Prima di passare a discutere sulla tecnica di pesca, qualche indicazione di nomi-marche. Ancora siamo nella fase di preparazione degli attrezzi.
Per la parte della tecnica occorrerà un po' di tempo; si tratta di cercare di comunicare esperienze, e questo non é facile, mentre é facile fare un elenco di attrezzi come fatto finora. Ma questo non é ancora 'pescare'.

Mi rifaccio a marchi noti, cercando di non indicare 'top di gamma'.

Canne Spinning
St. Croix PS70HF (1/2 - 1,5 Oz), PS70XHF (3/4 - 2 Oz), PS70HF2 (2 pezzi, 1/2 - 1,5 Oz)

Canne Casting
St. Croix PM66MHF (3/4 - 3 Oz), molto gettonata, PM610MF (1/2 - 2 Oz)

Sono solo suggerimenti, modelli di serie, con prezzi intorno ai 150-170 euro.

Poi ci sono grezzi che fanno 2-6 Oz e oltre, ma di serie li fanno solo da casting.

Per lo spinning é quasi inevitabile ricorrere al montaggio artigianale. occorrono strumenti potenti ma non troppo lunghi.

Ci sono canne di serie potenti, usate molto anche in mare, tipo le Lamiglas Kenai King, ma sono secondo me troppo lunghe, certi movimenti (che vedremo dopo) verrebbero penalizzati.

Altre marche fanno prodotti analoghi, magari ancora migliori, ma i prezzi salgono..e pure tanto.

Ricordo che per canne di rango il Casting Weight indica il range in cui la canna lavora al meglio. Una canna da 3 Oz lancia ben oltre.

Mulinelli

Da casting: Abu C3 o C4, Shimano Cardiff oppure, (per chi ama le cose belle) Shimano Calcutta.
Ci sono anche bei modelli Quantum, ma in giro non si vedono molto.

Comunque non bisogna arrivare ai gioielli da bass, nati per lanciare pesi infinitesimi.

Qui il finesse é lanciare 30 grammi .

Da spinning : quelli da mare vanno benissimo.
La trazione degli artificiali può essere notevole, per cui meglio rozzi e consistenti.
Prima di passare al casting, usavo i Penn Spinfisher taglia 4000. Sono argani che ben supportano trecciati grossi., e non hanno impuntature durante il recupero.

Per gli artificiali, la cosa si evolverà parlando di tecnica.
Pesonalmente sconsiglio l'uso dei bellissimi artificiali marini tipo TIDE etc.. verrebbe immediatamente compromessa la verniciatura e le palette poi...brrr. Ricordo che il luccio morde a tutta bocca, spesso con attacco laterale.

Direi che con queste ultime note possiamo chiudere il primo capitolo sulle attrezzature.


..Dovremmo iniziare a parlare di tecnica di pesca al luccio

Comincio con il domandarmi, ma la pesca al luccio è solo la versione pesante di una generica pesca con gli artificiali? O no..?

Proviamo a conoscere un po’ meglio il nostro avversario .

Foto0047

Visto per anni come ‘il cattivo’, sterminatore feroce di pesci innocenti, divoratore di tonnellate di fauna acquatica….. e poi scoprire che non è così.

La sua funzione primaria è ‘selezionare’.

Sceglie le sue prede tra quelle più facili, quelle meno sane, meno vivaci e veloci.
E' forse un caso che nei laghi dove è presente il luccio ci siano le carpe più grosse?

Ha dalla sua un metabolismo piuttosto lento,e quindi tra una cacciata e l’altra passa un certo tempo.

La sua morfologia evidenzia un corpo snello e affusolato, con la maggior parte delle pinne sulla parte caudale… tipico di uno scattista.

La bocca è spaventosa, conta circa 700 denti ed è praticamente un osso.
Ha i denti anche nelle branchie.
Attenti dunque alla presa. Lo vediamo dopo

La regola 'storica', tramandata di generazione in generazione, lo vuole nascosto nella tana, pronto all’agguato.

Osservazioni approfondite hanno evidenziato che non opera solo così ma, anzi, se ne va a spasso.. Cerca la preda.

Nei grossi invasi, specie se popolati da coregoni, il luccio assume comportamenti pelagici, segue i branchi.

Per cui se uno sa dove stanno le prede... :B): :B): :B):

Inoltre é stato osservato che il nostro dentuto amico ha preferenze nelle prede. Se ci sono trote, queste sono al primo posto, e da li in giù.

Le mie osservazioni mi portano a rilevare che se attacca e manca la preda, non la insegue. Spesso ripetere il lancio porta ad un nuovo attacco (il mio primo luccio lo presi al mio terzo lancio e suo terzo attacco consecutivo).

Non ha comportamenti di branco,in genere le concentrazioni riguardano esemplari piccoli, che convivono in ambienti riparati

Pertanto non legheremo la nostra azione alla ricerca delle sole tane, ma sonderemo anche spazi aperti, senza riferimenti chiari.

Un luccio in caccia assume una posizione leggermente inclinata verso l’alto, al contrario se non é in caccia.

Ma qui parliamo di fame… noi possiamo contare solo sulla fame per far abboccare un pesce?

I molti cappotti collezionati dai chi pratica la nostra pesca in generale, ed al luccio in particolare, portano a considerare che lo spinning sia qualcosa di più che lanciare in acqua ‘imitazioni’ di pesci, che anche nel migliore dei casi ricordano solo vagamente un pesce vero.
Immaginate un predatore che in acque libere si vede passare vicino un marziano che si agita in modo convulso invece di fuggire a gambe levate alla sua vista.

Ecco, magari il nostro artificiale è stato visto da parecchi predatori, ma nessuno lo ha ritenuto degno di essere attaccato, perché non messo nelle condizioni di ingannare…

Allora cosa possiamo inventarci per incuriosire un pesce che è al vertice della catena alimentare, dotato di aggressività spinta ma non proprio fesso?

Gli americani con il black bass hanno creato una vera conoscenza, realizzata con approccio scientifico. Li hanno filmati mentre nuotano e/o attaccano, ne hanno osservato gli usi durante le varie fasi dell’anno. Un bassman ha molti elementi per valutare ‘dove’ sta il bass, e che attitudini ha in quel momento.
Per questo la pesca al bass è diventata un fenomeno di massa.

Invece il luccio è diventato un fenomeno di nicchia, almeno da noi; molti appassionati di questo pesce finiscono per cercare conforto in terre lontane in cui ci sono molte possibilità di catturare e, soprattutto di poter eseguire la pesca come deve essere eseguita.

Infatti le dotazioni per la pesca al luccio nascono in paesi in cui ci sono più lucci che cristiani. Da noi molta di quella roba non si trova e addirittura viene indicata come esagerazione per fichetti.
La cultura dei negozianti di pesca a riguardo è spesso scarsa quando addirittura inesistente…ti senti consigliare il solito testarossa da 7 cm, della solita stranotissima marca, finte canne da spinning pesante, finti mulinelli di pari categoria..poi ti senti raccontare che per tirare fuori un luccio di cinque-sei kg ci hanno messo 40 minuti… ed ha spezzato un filo ‘addirittura’ dello 0,25..

Un valido supporto viene da Internet, che è oramai una vetrina aperta, e con YOUTUBE si possono vedere filmati sull’uso di artificiali non noti dalle nostre parti
Come detto precedentemente il luccio conclude la frega intorno ad aprile…più o meno. In questa fase è aggressivo di brutto e si possono adottare tecniche molto dinamiche, sempre legate all’ambiente dove si opera.

Il mio lago del cuore in inverno gela, ci sono gli iceberg, e la ripresa può essere un po’ più lenta.

PRIMAVERA..LA CACCIA COMINCIA

In questa fase dell’anno gli esocidi sono molto aggressivi.
L’inverno ha diradato il foraggio.. (foraggio poi… una frase cara ai pescatori di lucci recita che ‘tutti gli altri pesci sono solo esche’), c’è stata la frega, periodo in cui il cibo passa in secondo piano, e quindi occorre recuperare le forze

Proverò a spiegarmi citando gli artificiali utilizzabili e associandoli alle varie situazioni.

WTD

wtd

I soliti zara super spock, ma vanno bene tutti, purchè grossi. Non creiamoci problemi di colori o realismo. Bene averne un paio senza ‘rattle’..a volte fanno la differenza.
Hanno una particolare resa in acqua non troppo alta, meglio se chiazzata di vegetazione, che consenta comunque di far transitare il nostro artificiale.
Anche canneti radi o erbai non affioranti.

Il recupero può essere vivace, ma ricordate di fare frequenti stop.
La ripartenza è spesso il momento dell’attacco.

Visto lo scenario, decisione nel recupero per non dargli tempo di infilarsi in qualche ostacolo.

Faccio rientrare nella categoria i popper; quelli belli grossi, da mare.
Il recupero lento, a tempo di valzer botta-pausa-pausa. Stesso scenario dei WTD.

Vi auguro di cuore di provare almeno una volta nella vita la cattura di un luccio in questo modo.

SPINNERBAIT

spiba

Cambiamo un pochino lo scenario… tronchi in acqua, cespugli sommersi, canneti non troppo fitti. Lanceremo coraggiosamente lì in mezzo, e metteremo ‘immediatamente’ in moto lo spinnerbait. E’ un’ esca di reazione, e l’attacco spesso avviene quasi subito. Qui più che mai è vera la cosa che non è solo per fame, ma più per riflesso condizionato…la belva sente che c’è un’occasione e se la gioca in velocità.
La mia personale esperienza mi porta a dire che lo spinnerbait perde un po’ di efficacia se recuperato in acque aperte, in bella vista.

Le palette determinano la maggiore/minore affondabilità. Palette lunghe tengono meglio il fondo. Il peso.. diciamo che spinnenbait da 1 Oz sono la giusta dimensione. Un dettaglio. Gli spinnerbait da lucci 'dovrebbero' avere l'anello chiuso. quello indicato in foto deve essere completato o con un pezzo di tubicino plastico o (meglio) con qualche giro di filo metallico.

I cucchiaini (cito gli immortali MARTIN)

martin_28_tiger

rientrano nella categoria, e dovrebbero avere una gestione simile, ma la dotazione di ancoretta ne limita un po’ l’uso. Però fatti passare a filo di canneto sono straordinari. Poi si può smontare l’ancoretta e mettere un generoso amo, magari guarnito con un grub. Così’ funziona bene lasciato affondare e recuperato basso.

BUZZBAIT / PROPELLER BAIT

Sono artificiali dotati di eliche che, a seguito del recupero, emettono sciacquii in superficie.

I buzzbait somigliano ad uno spinnerbait, solo che invece delle palette hanno un’elica.

buzzv

Questi artificiali danno il massimo la dove attivano la percezione di una preda in difficoltà; molta attenzione a non far capire di che si tratta. L’elica deve ruotare appena tocca l’acqua. Ecco, in questi casi si capisce che il casting ha una marcia in più.

Il recupero deve essere continuato, senza incertezze e a velocità sostenuta.

I propeller (.. il mitico Heddon dyng flutter)

heddon_tb

Sono artificiali con un corpo solido, galleggiante,e una o più eliche metalliche.
Questi artificiali possono avere un utilizzo diametralmente opposto a quello dei buzz. Infatti, una volta lanciati, si attende che l’acqua torni calma (scusatemi questa reminiscenza da bassman), poi si trascina un po’ l’artificiale, attivando l’elica, e si riferma…e si ricomincia.

Personalmente amo smodatamente i buzz e molto poco i propeller

Ci sono varianti siliconiche di esche di superficie, prima tra tutti questo, lo Staggerring gomez della Reaction Strike (che dite? Che sembra un basiriski? Si, però è bello grosso).

staggerringgomez

Gli artificiali citati finora sono specifici di questo periodo (tranne gli spinnerbait), e perdono di efficacia con l’avanzare delle stagioni, a meno di non pescare in laghi a basso fondale.

Ora passiamo alle tipologie più diffuse, che in questa fase di post frega sono tutte buone.

MINNOW

rapala_shallow_husky_jerk

Un mito 'assoluto', il Rapala Husky Jerk

Il minnow è alla base dello spinning generale: l’imitazione del pesce-preda.
Alcuni hanno accentuati movimenti autonomi, altri devono essere ben manovrati dal pescatore. Credo che l’evoluzione del pescatore porti alla fine verso questi ultimi.
L’offerta commerciale di minnow è praticamente illimitata, ci sono modelli:

Galleggianti: lanciati in acqua galleggiano, e affondano con la trazione della lenza. Sono forse quelli che meglio rispondono alle correzioni del nuoto impresse dal pescatore. Usati a stop&go, nella fase di risalita il minnow esegue alcuni ondeggiamenti che possono stimolare l’attacco.

Affondanti: lanciati in acqua affondano in modo più o meno deciso, cosa accentuata dalla trazione. Rispondono un po’ meno bene a sollecitazioni esterne, a meno di energici strattoni. Personalmente non li uso molto, ma chi ha avuto esperienze positive sarà libero di intervenire e dire come si comporta.

Suspending:. lanciati in acqua affondano molto lentamente, e con leggeri colpi di canna si arresta l’affondamento ed il minnow assume spesso pose trasversali, che danno l’idea del pesce completamente ignaro dei pericoli.. Riprendendo la trazione, il minnow mantiene la quota raggiunta.
L’immersione prolungata e rallentata permette di curare molto bene la ricerca..

Costruttivamente i minnow possono essere tutti di un pezzo o snodati in due-tre-quattro pezzi. Ottimi i Rapala countdown, husky jerk, X-RAP.. e da qui in poi.
Esiste una tipologia con snodi sagomati a V e doppia cerniera che viene chiamata ‘swim bait’; Se a basso affondamento sono ottime trascinate con stop&go, senza strattoni.

4Player della Prologic Savage Gear

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L’unica accortezza é nell' usare la giusta tipologia in base al fondale.. e non abbiate paura delle dimensioni….

Tanto per dare un'idea, questo 'bambino' della GRUNT MUSKIE LURES misura 16 inch (al cambio 40,64 cm).

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CRANCKBAIT

NLPECR-181-1

Questi artificiali sono simili ai minnow, ma con palette più accentuate, e comunque tali da enfatizzare lo sbandamento e l’affondamento. In generale sono galleggianti, ma ci sono versioni affondanti, casomai lo scenario specifico lo richieda. Questi artificiali si muovono di loro, sono poco ricettivi di variazioni al moto da parte del pescatore. Si può giocare sulla velocità di recupero..in genere questi artificiali più sono recuperati veloci più scodinzolano e affondano. Attenti al sottoriva, perchè i cranck arrivano 'affondati' fino a sotto, ed é quello il momento dell'incaglio.

Eccellenti anche i 'lipless'.

BSLLCB-CBS-1

molto validi nei mesi freddi

JERK BAIT

Buster Jerk della Strike Pro

busterjerk

Deviator della Prologic Savage Gear

freestyler

Slider della SALMO

sdx-rph_700px

guardate che roba... (preso dal sito della SALMO)

Perch-is-always-good-lure-pattern-for-pike

Ora capite l'utilità del finale di acciaio?

Ecco, qui si entra nello specifico. Sono artificiali nati in luoghi dove di lucci ce n’è in abbondanza. Spesso costruttivamente semplici, e a volte poco credibili per gli occhi umani. Li vedo usare poco, solo qualche ardimentoso si dota di attrezzature che devono lanciare facilmente 80-100 grammi ‘veri’ (non quei 100 grammi che in realtà sono 70). Spesso i negozianti li vendono senza sapere come devono essere usati. Va bene che siamo la patria della pesca con la bolognese, ma insomma…
In questo aiuta Internet.

Devono essere strattonati ritmicamente, a canna bassa, in modo da assumere un moto a zig-zag (side to side...oh yeah). Possono stanare i lucci anche da svariati metri di profondità. Ripeto che sono esche a cui bisogna fare l’abitudine, e anche sforzarsi di capirne il movimento e le modalità di uso.
Per questa tipologia di artificiali aiuta molto l’autocostruzione.

guardatevi questo : signori, il Suick Thriller

HolographicBlack

Si trova in commercio in rete, solo negli U.S.A. Ne possiedo uno. Chi lo ha costruito era un genio (era perchè questo progetto credo risalga agli anni '20 o giù di li). Aspetto quanto mai improbabile, galleggiante, affonda sulla trazione, con l'aletta di coda che definisce il livello di affondamento; ha il suo punto di forza nello stop del recupero e nella risalita.

SILICONI

La vera arma letale, il futuro che avanza.
Sono disponibili su mercato milioni, ma che dico, miliardi di artificiali in silicone.

Scherzi a parte, questa tipologia di artificiali è quanto di più realistico e versatile si possa immaginare, con una possibilità di adattamento a molteplici situazioni che con esche ‘dure’ sono inimmaginabili.
A rafforzare il concetto c’è da dire che spesso ci si trova di fronte ad artificiali di dimensioni ragguardevoli, che in acqua hanno movimenti leggeri e sinuosi, ma non hanno peso esagerato e quindi non richiedono attrezzature specifiche per essere lanciate, pur raggiungendo distanze ragguardevoli.

Il problema vero è destreggiarsi nella mole delle offerte commerciali.

Qui più che mai si vede l’inadeguatezza di chi commercia. Un negoziante esperto di spinning individuerà immediatamente come associare ami adeguati a questi artificiali (e soprattutto li venderà) e saprà consigliare l’azione migliore.
Non vi é mai capitato di vedere pescatori a spinning inesperti, guardare interdetti l'amo off-set e il silicone, e domandarsi in che modo un amo del 3/0 é antialga?

In genere si inizia cercando di adottare l’innesco TEXAS, con ami wide gap di generose dimensioni (11/0, qualcosa in meno, qualcosa in più), ma personalmente non ritengo che questo innesco sia il massimo dell’efficacia con il luccio. Si possono associare all’amo wide gap una o più ancorette, con braccioli in monowire. Però in questo caso si perde un po’ della funzione antialga. In base alla struttura possono essere usati in diverse situazioni.
Un grub si usa bene a mezz’acqua, associato ad una jig head con skirt in silicone, e anche a fondo, jiggato, ma non conviene usarlo nei canneti, perché la coda può avvolgersi sulle canne.

Modelli ..
SPIRO TAIL della SPRO

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e qualsiasi cosa sia almeno 7-8 pollici (Kalin's Mogambo).

Poi i Bull Dawg

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ma servono le canne adeguate.

I soft jerk...

Lunker City FIN-S-FISH

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Yum HOUDINI

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Qualora si adotti un innesco antialga, si possono lanciare dappertutto, inclusi i canneti fitti, gli erbai assassini, e chi più ne ha.... Si può adottare un recupero strattonato a galla, come un jerk ‘duro’, a mezz’acqua oppure lasciato affondare a toccare il fondo e poi con strattoni più o meno forti fatto alzare e poi riaffondare.
Vedremo meglio dopo, nelle pesche autunnali/invernali

E non scordiamoci gli SHAD

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BUCKTAIL

Legate più all’autocostruzione o a produzioni artigianali limitate.
Associano spesso parti di silicone a parti di piume/pelo più note agli amanti della pesca a mosca.
In giro se ne trovano di pronte.
Esistono comunque modelli prodotti in serie; le più piccole (parliamo di un etto di piombo) si possono usare.

Williamson Arrow Head Jigs

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ONDULANTI

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Non me li ero scordati. Guai a non averli. Recupero lineare o fantasia, a dente di sega, a battere il fondo… Questo artificiale non conosce stagioni. E regala attacchi tra i più violenti.

I mitici Ardito della Panther Martin

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Spero di aver trasmesso il concetto che in questa fase dell’anno la pesca al luccio è nel suo massimo splendore.

...ARRIVA L'ESTATE

Qui stranamente le cose non si mettono benissimo. Cibo ce n’è (dipende è vero dai posti, ma insomma..), e le fatiche della privazione invernale e della frega sono finite.

Vediamo comunque che da adesso, per tutte le fasi successive, il luccio mostra la sua vera faccia di pesce decisamente difficile, dove la possibilità di incontro é influenzata da molti fattori.

Ora contano molto l’orario e la situazione.

Se avete la possibilità di operare in acqua corrente è meglio.
In lago ci sono finestre temporali troppo limitate.

Bisogna giocarsela all’alba, momento secondo me più proficuo del tramonto, ma qui è proprio opinione personale; più che altro legata al disagio del pescatore, che al mattino usufruisce del fresco della notte.

In AI si può pescare da un'ora prima dell'alba....dobbiamo esserci. Poi fino alle 8-8,30.

C’è comunque da valutare il fondale.. maggiore profondità garantisce una zona di vivibilità…per il luccio; noi siamo fuori dell’acqua, a temperature spesso insopportabili.

Vero che non si può mai dire, ma in questa stagione a lucci ci si va solo se proprio non c’è alternativa.

Io non ce l’ho, quindi..

Non ci sono grosse differenze con gli artificiali della primavera, diciamo che possiamo iniziare a usare con parsimonia WTD e BUZZ (anche se al mattino molto presto...), mentre i JERK, MINNOW/SWIM BAIT, SPINNERBAIT e SILICONI mantengono alta la possibilità.
I siliconi possono essere adoperati anche a mezz'acqua, con recupero continuo (adatto ai grub) o jerkato (adatto ai..soft jerk).
Ora c'é la vegetazione. Se avete la fortuna di stare in un ambiente con canneti radi, ostacoli naturali, gestiteli con accortezza.

CADONO LE FOGLIE...ARRIVA L'AUTUNNO

E la situazione del nostro predone non cambia. Per esserci c’è, ma ce lo dobbiamo sudare.
Ci torna utile il meteo; momenti immediatamente prima di una perturbazione sono molto produttivi. Ma questa è una regola generale della pesca.
E non considerate il vento un nemico. Se vi è possibile, pescate con il vento in faccia; a meno di non imbattersi in un fortunale, è un buon aiuto.

Un po’ di fresco fuori dall’acqua ci aiuta a gestire tempi di pesca più lunghi, ma l’acqua è ancora calda.

Comunque fine settembre – ottobre è una finestra temporale da tenere d’occhio.

C’è nuova vitalità, non come a primavera, ma c’è da lavorare.
Inizieremo a scendere un po’, ma non a rallentare il recupero. Come al solito, l’ambiente ci condiziona nella scelta. Parlando per me, è il momento in cui ritiro fuori gli ondulanti. Poi i rotanti fatti passare a filo dei canneti, i siliconi nello sporco…ce n’è per tutti.

Si può spostare l’orario anche nella parte intermedia della giornata.

E' ARRIVATO L'INVERNO. ORA NON SI SCHERZA PIÙ.

Le condizioni diventano scomode per loro e per noi.

Chiaramente può darsi che la situazione specifica sia tale da non essere al limite, e quindi da favorire la pesca, mantenendo le caratteristiche della fase autunnale.

Dove vado io non si può pescare, a meno di fare ice-fishing come gli eschimesi.

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Il luccio inizia a tirare la cinghia, il cibo non è abbondante come fino a poco tempo addietro, anzi scarseggia, e l’acqua che si raffredda rallenta le funzioni vitali.
Ma l’istinto gli dice che deve accumulare qualcosa, anche perché presto, intorno a febbraio, inizierà la frega, le femmine hanno già le uova, e la funzione primaria della conservazione della specie avrà preponderanza anche sull'alimentazione.

Il nostro predatore si piazza sul fondo, e si muove (se si muove) solo in una piccola fascia oraria (occorre valutare caso per caso), magari nella parte calda (meno fredda) della giornata.
Qui bisogna valutare anche le fasi calde(tipo sciroccate), e i fronti freddi che possono accrescere o meno la difficoltà di incontro.

In sintesi, ci vuole tenacia, pazienza. E azione al rallentatore

Molte volte il nostro artificiale passerà a tiro di ‘becco’, ma verrà valutato degno di attacco?
In queste condizioni il luccio sa che deve dosare le forze, e che quindi lo scatto deve essere ’ricompensato’ dalla preda.
Fargli passare esche veloci davanti può non essere la strategia vincente… a meno dell’effetto sorpresa a breve distanza.

Ricordate quando vi ho detto che il luccio cerca ‘prede facili’?

Ecco, dobbiamo rendergli la cosa ‘facile’.

Mi aiuto con un racconto di pesca reale.

L’anno scorso passai una giornata di pesca sul mio solito lago a 1300 m, e mi ritrovai a pescare su una riva innevata, in condizioni di freddo intenso.

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Per lunghe ore non vidi nulla, poi nel pomeriggio, su un minnow yo-zuri tobimaru affondante (forse neanche li fanno più), una toccata a due metri dalla riva.
Oramai stordito dal freddo, stupito dalla cosa, l’unica reazione da parte mia fu di fermare il recupero.
Il minnow si posò delicatamente sul fondo…strike.
Piccolo, ma c’era.
Cominciai a fare così.. recupero lento e poi l’affondamento.
Persi il conto di quanti luccetti beccai.
Alla fine oltre al conto delle catture persi anche il minnow.
Se avessi usato i siliconi…devo continuare? Ma si..

SILICONI
Sarà bene piombarli un po’, quanto basta per essere sicuri che mantengano il fondo.
Modelli e dimensioni già li abbiamo visti. Recupero decisamente tranquillo.
Ci si avvicina al mort-maniè, ogni guizzo deve concludersi con la posa sul fondo e con una piccola attesa.

Un suggerimento (è un metodo che io uso sempre per la pesca con i siliconi a fondo): date uno strattone alla volta, e non il più istintivo doppio strattone. Se dovessi dirlo con parole non mie, meglio tirare l'esca (pull bait) che strattonare. Dovete stare attenti a captare il più piccolo tentativo di attacco, che su questa pesca può essere molto subdolo e appena percettibile. Se sentire una bottarella 'fuori tempo' fermate il recupero... 'lui' sta guardando da vicino l' artificiale. A questo punto muovetelo appena.. abbiate pazienza.
Con il doppio strattone correte il rischio di perdere la percezione della toccata, che potrebbe arrivare sul secondo strattone. Cosa abbastanza frustrante é che a volte (spesso) il luccio segue pigramente l'artificiale fino a sotto riva e non lo attacca, poi vi vede, si gira e se ne va.

Esca principe per questo periodo

SPINNERBAIT
Lo spinnerbait avrà preferibilmente paletta/palette Willow leaf (foglia di salice), allungate, che tengono meglio il fondo, e sull’amo magari un grub. Il colore valutatelo in base alla situazione. Sul peso… come già detto, quello che potete lanciare e gestire. La solita oncia, poco meno-poco più. Comunque anche palette Colorado o Indiana (magari singole) possono fare la loro parte

Il recupero sarà Slow rolling, cioè la trazione dovrà essere tale da far girare le palette al minimo possibile, quasi a stento. A strusciare sul fondo.

La cosa riesce bene anche con i cucchiaini Martin, previa sostituzione dell’ancoretta con un amo forgiato, bello robusto, e su questo il solito trailer, un grub. Questo sistema lo adottai in un lago dove il canneto fitto la faceva da padrone, e si rivelò vincente per più di una stagione.
Diciamo che siamo a metà tra lo spinnerbait e il jig.

ONDULANTI
E che ve lo dico a fare.. a battere il fondo. Valutate la possibilità dell’incaglio.

Si per i MINNOW (suspending,) e i CRANK (del tipo Down Deep) come i Bill Norman DD22, che hanno modelli che arrivano a 5 metri, ma si fanno sentire molto sotto.. a coprire la fascia almeno fino agli 8 metri. In pieno inverno spesso si rivelano stana-lucci..poi che li attacchino è un altro discorso.
Sui JERK non mi pronuncio… bisogna dargli fiducia e tempo. Magari al 1000° lancio…

I top water li lasciamo a casa.

Mi sono scordato qualcosa… si: ora girano i mostri

ATTREZZATURE SUPPLEMENTARI

Pinze
Devono essere robuste e a becchi lunghi, ma proprio belli lunghi. In ferramenta.

Apribocca

apribocca1

Un apribocca così costa due soldi, in una nota catena di articoli sportivi. Tenetelo a portata di mano, perchè il luccio tende a serrare la bocca quando si comincia la slamatura. Se non avete l'attrezzo, per tenergli aperta la bocca dovete eseguire la presa opercolare...insomma, vedete voi.

Tronchesi
Servono a tagliare le ancorette in caso si voglia rilasciare il pesce senza doverlo danneggiare per estrarre gli ami.

Costruzione finali di acciaio
I cavi si trovano nei negozi di pesca, l’importante che sia almeno 40 lb…almeno.
Moschettone…io uso i Sampo duo lock, Ma ci sono valide alternative.
Girelle, io uso le Mustad in acciaio. I cilindretti per il crimpaggio conviene comprarli in ferramenta, costano proprio due soldi. Le pinze sono quelle apposite per chiudere i cilindretti sempre in ferramenta.

Come tirarlo fuori dall’acqua
Su questo aspetto ci sono state e ci sono molte diatribe. Secondo alcuni i pescatori devono adottare la presa opercolare; questa si impara dopo un certo tirocinio, ma a volte non ci si trova nelle condizioni; personalmente la vedo una presa che se non ben eseguita danneggia sia il pesce (dita nelle branchie) sia il pescatore (come detto, il luccio ha i denti anche nelle branchie). Una alternativa usata é quella del boga grip. L'ho usato una volta e l'ho buttato. Fa danni veri. In ultima analisi un bel guanto da lavoro, io uso quelli gommati, da elettricista; se non altro nell'opercolare non ci si ferisce con le ancorette dei nostri artificiali (hai voglia se capita) . In sintesi, se dalla barca c'é l'opzione del guadino, difficilmente questo oggetto é disponibile per chi pesca da riva. Per cui se il pesce vogliamo liberarlo, meglio trovare un punto di appoggio stabile, slamarlo e finirla li. A volte la cosa può essere non proprio lineare, può esserci l'esigenza di appoggiarlo un attimo a terra, ma meglio così che sottoporlo a brutte cadute.

Se ce la fate, cercate di afferrare il pesce per la coda

Per cortesia, astenersi dall’uso del raffio.

CONCLUSIONI

Bene, ora anche voi siete Cacciatori di Lucci.

Il messaggio che ho voluto dare a chi vuole coltivare ulteriormente questa disciplina è quello di dotarsi di attrezzature idonee.
Proprio in virtù della necessità di ricercare il pesce, una sessione di spinning al luccio può essere molto gravosa
Perciò occorre valutare che gli artificiali pesano molto, e che quindi è necessario individuare bene cosa portare.

E adesso il punto dolente…

Non sono un fanatico del Catch e Release; lo considero un atto valido solo nel caso che il pesce sia stato catturato con modalità atte a favorire il rilascio. Perciò rapida risoluzione del combattimento, e assenza di ferite gravi.
Questo perchè i nostri artificiali sono orientati verso una cattura definitiva del pesce, e il luccio in particolare ha una difesa tale che spesso finisce per farsi male da solo; quindi non é detto che il pesce pescato sia rilasciabile.
Se la coscienza ci impone il rilascio, dobbiamo valutare oggettivamente che non stiamo rilasciando un cadavere. In questo caso sarebbe veramente uno sfregio.

Ricordiamo che quello che stiamo eseguendo é un' atto di predazione, un rapporto tra cacciatore e preda, e non un'azione amichevole.

Invece un atto assolutamente dovuto é la sospensione della pesca all'avvicinarsi della frega

Il rispetto dei periodi di frega contraddistingue il vero pescatore sportivo. Non trinceriamoci dietro il ‘…tanto lo rilascio’.

Orientiamoci quanto meno con i divieti sanciti dalle provincie; non è il massimo, ma è già qualcosa.

In questo periodo, se un luccio vi viene a bussare pregandovi di catturarlo, ignoratelo.

Questo é sicuramente un modo per garantire una buona vitalità agli ambienti..

Immag025

Grazie per l'attenzione

Marco

Edited by marco 2.0 - 4/9/2017, 15:17
 
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